Molte volte viene voglia di mollare.
Tanto, puoi avere un credito buono fin che vuoi.
Puoi avere fatto il tuo lavoro bene fin che vuoi.
Puoi meritare la remunerazione tanto fin che vuoi.
Se il cliente decide di non pagare, in Italia gli strumenti per convincerlo a pagare sono limitatissimi, e pare che abbia lui tutti i diritti.
Sono sempre agevolati i fatidici furbetti del quartierino, che con svariati centimetri di pelo sullo stomaco ti mangiano i risi in testa, mentre tu ti senti l’unico ebete che lavora, segue le regole, rispetta i contratti, fa le cose a regola d’arte, e poi… i soldi pattuiti non ti arrivano e tu non puoi fare niente.
Anzi, stai anche attento che il cliente (il debitore, se chiami le cose col proprio nome) non si senta offeso, sennò devi pure risarcirlo.
Vorrei dirti che non è vero, che ti sembra che sia così, ma in realtà gli strumenti ci sono e funzionano.
Purtroppo, la tua sensazione è giusta, io e te siamo dei sognatori, e recuperare i soldi che ti devono è difficile.
Non lo dico io, magari!, lo dice la classifica Collection Complexity Index di Euler Hermes, player specializzato nell’assicurazione e nel recupero dei crediti, che misura la complessità del rientro in 50 nazioni di tutto il mondo.
Vi riporto qui il link all’analisi sull’Italia. Il report è in inglese ma di facile lettura, e dalla pagina si può scaricare gratuitamente il pdf completo.
Ne emergono tre problemi principali:
- per quanto possa sembrare incredibile e difficile da credere (attenzione, questa affermazione ha un alto contenuto di sarcasmo, si consiglia di assumere un’ampia visione di gattini di Facebook per riaddolcirsi), pare che in Italia la burocrazia sia eccessiva ed impedisca una sana attività di collection, alzando i costi, allungando i tempi e complicando le procedure. Da ultimo, sembra che non sempre sia facile ottenere l’esecuzione reale delle misure: quindi il giudice ti da ragione, ma devi accontentarti. Se ti dessero un centesimo per ogni volta che hai avuto ragione saresti milionario, ma sei imprenditore in Italia e devi incrociare le dita per venire pagato.
- contrariamente a ciò che si pensa, in Italia non abbiamo l’ansia di pagare. Se possiamo, ritardiamo, e il Days Sales Outstanding italiano è del 50% peggiore della media mondiale. Nel prossimo articolo approfondirò, ma intanto resti in mente che, mentre in Nuova Zelanda il DSO medio è 43 giorni e la media mondiale è 66, in Italia è 83. Peggio di noi Cina e Grecia. Meglio di noi, tra gli altri, India e Arabia Saudita.
- ultimo punto di interesse, è che le procedure fallimentari sono un fallimento. Tanta fatica, tanto tempo, poco cash per il creditore.
Se quindi ritieni che muoversi per recuperare il credito sia un problema, complimenti!, ci hai azzeccato.
Un ultimo punto interessante dell’analisi è però l’annotazione per cui si consiglia di tentare il recupero bonario e la transazione come strumento più efficace ed efficiente.
Bisogna quindi imparare a trattare, o rivolgersi ad uno specialista, per risparmiare tempo e quattrini ed ottenere il miglior risultato possibile contenendo i danni. La qual cosa, francamente, è la filosofia alla base di questo blog.
Sull’imparare a trattare mi permetto di segnalarti un paio di libri spettacolari:
L’arte del negoziato, di Roger Fisher, William Ury, Bruce Patton. E’ un libro estremamente ben fatto, che ti permette di assumere l’atteggiamento migliore per avviare una trattativa che termini positivamente.
Come trattare gli altri e farseli amici, di Dale Carnegie. Al di là del titolo che fa pensare male, contiene invece moltissime utili indicazioni sulla gestione dei confronti con le altre persone, ivi comprese quelle che, come i debitori, pensano di avere interessi del tutto contrapposti ai tuoi.
Photo by nikko macaspac on Unsplash
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